Nel 2023 il settore dell’aviazione (Aerospace, Defense e Aviation) è in ripresa, ma ostacolato da tensioni nella Supply Chain. Dalla carenza di manodopera, dai costi, dall’aumento dei tassi di interesse e dal conflitto russo-ucraino. Oltre alle nuove e difficili sfide sull’ambiente. Questo quanto emerso dallo studio sul settore presentato da AlixPartners.
Aviazione, il traffico sale
La ripresa del traffico aereo è stata continua negli ultimi mesi: tutte le regioni, Asia inclusa, puntano ai livelli pre-Covid. Il traffico domestico 2023 ha già superato il livello 2019. Quello intercontinentale ha visto una significativa crescita, pur rimanendo a circa -15% % del livello pre-pandemia. Le rotte tra Asia ed Europa o Nord America sono quelle più lontane dal pieno recupero.
L’attenzione alla sostenibilità sta cambiando le abitudini di viaggio. La metà dei viaggiatori dichiara di essere disposta a pagare di più, per un viaggio sostenibile. Il 42% dichiara di essere incline a ridurre la distanza, modificando anche le proprie abitudini.
Nel 2023, le aerolinee europee si attesteranno su un livello di profittabilità del 3%: in linea con quanto registrato nel 2019. Migliore, al 4%, il livello delle aerolinee nordamericane. In Asia si prevede un recupero significativo, pur rimanendo a -4% di redditività. Tra il 2019 e il 2022 il debito complessivo delle aerolinee è aumentato del 12%.
Restano molteplici le incertezze che le compagnie aeree devono affrontare: da un lato l’impatto del rallentamento economico globale e della crescita dei prezzi al consumo. In un contesto di prezzi di biglietti aerei che rimangono elevati. Dall’altro l’incremento dei costi del lavoro e dei tassi di interesse, peraltro aiutato dalla diminuzione del costo del carburante rispetto al picco di metà 2022, oltre a una situazione di ritardi nelle consegne di aeromobili e parti di ricambio che incidono sull’operatività. Infine, le nuove normative di decarbonizzazione in Europa che avranno un impatto sui prezzi dei biglietti.
“Tra il 2019 e il 2023 i vettori tradizionali europei hanno perso 6 punti percentuali di quota di mercato a favore delle compagnie aeree low-cost nel traffico intra-europeo” spiega Michele Mauri, Partner e Managing Director di AlixPartners.
“Se guardiamo ai sedili in vendita fino a fine 2023, Ryanair, che è prevista aumentare la sua quota in Europa dal 13% al 19%, è di fatto la compagnia che sta guidando questa crescita, mentre le altre low-cost mostrano andamenti più stabili. La più recente ripresa del traffico internazionale sta finalmente aiutando le compagnie tradizionali, che ricavano la maggior parte dei loro profitti dai voli a lungo raggio”.
Ordini in crescita per gli aeromobili
Anche il settore degli aeromobili commerciali sta vivendo un forte slancio. Con un portafoglio ordini per Airbus e Boeing di quasi 13.000 aeromobili ad Aprile, equivalente di 8 anni ai tassi di produzione pre-Covid.
Sono tornati i “mega ordini” per consegne scaglionate nei prossimi 10 anni, come quelle United Airlines, Air India, Saudia o Ryanair, o che dovrebbero essere confermati a breve per Turkish Airlines o Indigo.
Il settore sta puntando a livelli di produzione mai raggiunti prima, con tassi di crescita anno su anno estremamente ambiziosi, in particolare per gli aeromobili narrow-body, a fusoliera stretta.
“Il tema dell’aumento dei ritmi di produzione e le difficoltà di consegna legate alla Supply Chain continueranno a preoccupare i produttori di aeromobili, e quindi dei loro clienti, per altri due o tre anni. La stabilizzazione del sistema industriale richiederà uno sforzo proattivo da parte dei produttori di aeromobili e dei vari fornitori di primo livello nei confronti di tutta la filiera di produzione” avverte Mauri.
Guardando al totale dei profitti raggiunti dal settore degli aeromobili commerciali, il 2022 ha visto una riduzione complessiva del 28% rispetto al 2021, legata principalmente dalle perdite accumulate dai lessor, ovvero i fornitori di leasing finanziario e operativo per gli aeromobili. Escludendo i lessor dal conteggio, il settore ha visto un incremento di oltre 10 miliardi di dollari, raggiungendo un livello di 15 miliardi, ancora lontano rispetto ai picchi di oltre 30 miliardi di dollari del 2017-2018.
Spesa militare in aumento del 14% in Europa
La spesa militare globale ha raggiunto un livello record. Nel 2022 2.150 miliardi di dollari (+3,8%), trainata da una domanda molto forte in Europa. In Europa, le importazioni sono aumentate in modo significativo.
“Il forte aumento delle importazioni di armi in Europa va principalmente a vantaggio dei fornitori americani. Rappresentano ormai il 56% dei flussi di importazione. La garanzia militare americana continua a vendere“. afferma Paolo Rinaldini, Partner e Managing Director di AlixPartners. La costruzione di un sistema industriale agile richiederà una revisione dell’intera catena del valore da parte di tutti gli attori, soprattutto i produttori finali (OEM) per ottimizzare le scorte intermedie, laddove queste consentano un rapido aumento della produzione, e per definire i mezzi di finanziamento.
Aviazione sostenibile
Negli ultimi 60 anni l’efficienza energetica degli aeromobili è aumentata di oltre il 50%. Questo miglioramento è stato reso vano dalla crescita del traffico, che ha portato a un aumento di nove volte delle emissioni di CO2.
Il traffico aereo raddoppia ogni 20 anni e i voli superiori a 1.000 km costituiscono l’80% delle emissioni totali. Ogni velivolo di nuova generazione offre un risparmio di carburante di circa il 20%, che può ridurre le emissioni dell’11% entro il 2030. L’utilizzo dei nuovi carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF) sarebbe la soluzione più facile. Le capacità produttive sono ancora molto limitate (circa lo 0,05% del carburante su scala europea) e richiederanno investimenti massicci.