Ci si avvia a chiudere un biennio d’oro per il trasporto aereo mondiale, con un 2015 da record, con profitti che si avviano a toccare i 33miliardi di euro per le compagnie Iata, un livello mai toccato nella storia grazie al calo del prezzo del petrolio e al continuo aumento del traffico aereo.
I fatti da temere: il pericolo terrorismo dopo i fatti di Parigi e la polveriera Medio Oriente, zona dove il trasporto aereo, grazie soprattutto ai vettori del Golfo e a Turkish, è cresciuto maggiromente negli ultimi anni, ma anche una delle poche zone a vedere una flessione degli utili rispetto alle stime di 6 mesi fa di 400 milioni di dollari, a 1,4 miliardi di dollari di utili.
Le zone in rosso Africa e America Latina, con perdite da 300 milioni di dollari, e….Alitalia, che chiuderà l’anno a meno 200 milioni. A registrare invece un vero e proprio boom degli utili netti le compagnie aeree nordamericane, per le quali si stiamano profitti per 19,4 miliardi nel 2015 e 19,2 miliardi nel 2016. Per quanto riguarda l’Europa, la stima è salita a 6,9 miliardi dai 5,8 miliardi previsti sei mesi fa. Nel 2016 le compagnie europee dovrebbero generare 8,5 miliardi di profitti netti. Seguono le compagnie dell’Asia-Pacifico con profitti per 5,9 miliardi nel 2015.
Le stime della Iata, l’associazione mondiale del trasporto aereo di cui fanno parte 260 compagnie, l’83% del totale mondiale, sono state ritoccate verso l’alto di ben 3,7 miliardi di dollari rispetto a quelle diffuse a giugno. Confronto al 2014 il miglioramento dovrebbe essere di quasi 17 miliardi, dato che l’anno scorso gli utili netti complessivi sono stati di 16,4 miliardi di euro. Nel 2016 inoltre, l’associazione prevede profitti per 36,4 miliardi di dollari, malgrado le nubi nere all’orizzonte.