Da Chicago, Star Alliance annuncia una nuova modalità per far crescere il proprio network attraverso il lancio del Connecting Partner Model. Un programma, questo, che integra le rotte operate dai vettori low-cost e ibridi nel network dell’alleanza.
“Con questo concept innovativo, vogliamo essere all’avanguardia. Stiamo osservando una chiara tendenza di convergenza tra il tradizionale full service e i modelli low cost nel settore dell’aviazione” ha detto Mark Schwab, Ceo di Star Alliance, che prosegue: “Al tempo stesso, i nostri clienti ci dicono che hanno la necessità di accedere a quei mercati in cui non abbiamo ancora una copertura capillare. In molti casi, i vettori non sono nella posizione di poter colmare questo vuoto, per cui lavorare con futuri Connecting Partner ci consentirà di offrire un network ancora più ampio ai nostri passeggeri”.
Naturalmente con una forte selezione a monte, di Connecting Partner a cui vengono chiesti elevati standard da Star Alliance, tra cui, ovviamente, una integrazione dei servizi dei vettori partner con le card Star Alliance.
La prima connecting partner è la sudafricana Mango, compagnia aerea low cost che collega con 10 B737-800 località domestiche più l’isola di Zanzibar da Johannesburg: “Siamo lieti di lavorare con Mango. È la prima volta nella storia dell’alleanza che ci uniamo con vettori tradizionali e low cost o ibridi. Lo stile innovativo ed evoluto lo rende un candidato ideale per il lancio del nostro nuovo concept Connecting Partner. Puntiamo ad avere i primi clienti per questa nuova offerta a partire dal terzo trimestre del 2016”, ha sottolineato Schwab.
“L’innovazione e la ricerca inarrestabile dell’eccellenza sono i capisaldi di Mango e fondamentale per la nostra cultura come un business” ha chiosato Nico Bezuidenhout, Ceo di Mango.