Primo incontro a Milano dello Smart Mobility Forum, una serie dedicata alle aziende ed ai loro Fleet manager, organizzato da Alphabet insieme a DriveNow, Telepass e Lega Ambiente, con l’obiettivo di mettere a fattore comune le conoscenze di aziende, istituzioni ed organizzazioni, per sviluppare idee, progetti ed expertise per modellare il futuro della mobilità (vedi qui il sito dell’evento).
Intermodalità il fil rouge allo Smart Mobility Forum promosso e svolto da Alphabet
“Sta cambiando tutto, abbiamo numerose sfide in tema di mobilità aziendale, quali che siano i molteplici fattori che entrano in gioco” si chiede Andrea Cardinali Presidente ed Amministratore delegato di Alphabet, che prosegue: “dalle regolamentazioni, all’urbanizzazione delle città, all’attenzione alla sostenibilità, ai modelli di consumo che cambiano, oggi l’automobile è una prigione che viene utilizzata per il 20% delle sue possibilità”. Una sfida ardua dunque, per chi deve prendere decisioni in ambito di mobilità.
I Macrotrend della business mobility e l’intermodalità nello Smart Mobility Forum
Negli ultimi anni il concetto di proprietà del veicolo sta lasciando sempre più posto ad una nuova modalità di consumo, le nuove generazioni chiedono sostenibilità, libertà e flessibilità di movimento, intesa come utilizzo di diversi mezzi di trasporto anche all’interno di una unica giornata di spostamenti. E in questo panorama stanno muovendosi anche le aziende; FS, ad esempio, sta allargando la sua proposta di mobility, Enel si sta muovendo verso la distribuzione di “carburante elettrico” attraverso una rete di colonnine di ricarica già realizzate ed in fase di realizzazione. Il futuro dell’auto aziendale rappresenterà solo uno dei tasselli della Business mobility: le aziende più evolute iniziano già oggi a spostare l’attenzione dalla semplice Total cost of Ownership del veicolo verso un più articolato Total cost of Mobility.
“Il cambiamento è anche culturale” spiega Cardinali, che continua: “tendenze sociali quali l’adozione di uno stile di vita sano o una maggiore sensibilità ambientale, insieme all’evoluzione della domanda, ci indirizzeranno verso forme emergenti di mobilità appunto intermodale”.